Il suggestivo interno presenta una serie di archi naturali, piccole grotte al posto di cappelle, alcune stalagmiti che fungono da colonne e altre lavorate fino a diventare delle sculture. Un'illuminazione scarsa entra dalle aperture e contribuisce a rendere questo singolare ambiente ancora più straordinario. La costruzione della piccola chiesa è legata ad una leggenda secondo cui, nel Seicento, un veliero napoletano, a bordo del quale si trovava un dipinto raffigurante la Madonna, si trovò in mezzo ad una tempesta e venne gettato contro degli scogli. Il capitano rivolse preghiere alla Madonna per poter essere salvato, insieme ai suoi marinai e, una volta scampati al pericolo e giunti a riva, videro il quadro della Madonna completamente integro sulla spiaggia. In quel luogo decisero allora di edificare una chiesetta in onore della Madonna e la scavarono all'interno di una roccia, collocandovi all'interno il dipinto miracoloso. Alla fine dell'Ottocento, Angelo Barone e il figlio Alfonso, due artisti del luogo, ampliarono la piccola chiesa e vi scolpirono nella roccia dei gruppi di sculture a raffigurare gli episodi tratti dalle Sacre Scritture. Si trovano scolpiti, tra l'altro, la statua di San Giorgio, di Bernadette, la Madonna di Pompei, un gruppo scultoreo rappresentante il Presepe e numerose figure di angeli.